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Cani e gatti vanno in Paradiso?

Come ogni creatura, l’animale porta in sé un riflesso del Creatore. A tale proposito bisogna ricordare con quale delicatezza i santi, come ad esempio Francesco d’Assisi, trattavano gli animali: con benevolenza, tenerezza e amore.

Tuttavia, questo “amore” non può mai eguagliare l’affezione che è dovuta alle persone. Il libro della Genesi ci mostra che l’uomo si relaziona pienamente solo con colui/colei che gli è simile. Nessun animale può prendere questo posto che spetta in maniera esclusiva alla creatura umana, uomo o donna che sia.     

Riguardo alla domanda in questione, la teologia classica afferma che gli animali, a differenza degli esseri umani, non hanno un’anima che sussiste dopo la morte, ma siccome l’intera creazione aspetta “cieli nuovi e terra nuova”, anche il mondo animale attende una sua perfezione eterna che affidiamo alla Provvidenza e alla fantasia del Creatore.

Intanto, fin che siamo in questo mondo, impariamo  a rispettare l’ordine della creazione voluta da Dio, dove l’uomo e la donna, custodi del creato, stanno al centro e sono i soli ad avere questo posto privilegiato, semplicemente per il fatto di essere le uniche creature ad immagine dell’Altissimo, chiamate alla gioia eterna del Paradiso.

Don Daniele

Agenda pastorale

Da domenica 12 gennaio 2025 la S. Messa domenicale mattutina di Fagagna ritorna alle 09:30

Domenica 12 gennaio 2025 | 16:30 | Fagagna, S. Giacomo

La Corâl Feagne presenterà la Liende Ritmiche de Pifanie Furlane (testo di don Domenico Zannier, musica di don Oreste Rosso)
Alla manifestazione si unirà il Coro Villachorus di Villa Santina

Sabato 18 gennaio 2025 | 18:30 | Villalta

S. Messa con i bambini e i ragazzi del catechismo

Domenica 19 gennaio 2025 | 14:30 | Fagagna, ancona di via Riolo

Tradizionale benedizione degli animali in occasione della memoria liturgica di S. Antonio abate

Domenica 19 gennaio 2025 | 15:00 | Udine

Convegno diocesano dei catechisti

Ricordiamo i nostri defunti

Loris Pugnale

† 08/01/2025, anni 67, Fagagna

Noris Bortoluzzi, ved. Pugnale

† 06/01/2025, anni 78, Pozzalis

Giuseppe Vit

† 06/01/2025, anni 88, Fagagna

Gina Di Fant, ved. Midena

† 27/12/2024, anni 86, Madrisio

S. Rosario a Madrisio: 29/12/2024 alle 18:30
Esequie a Madrisio: 31/12/2024 alle 15:30

Rina Liani, ved. Bulfone

† 22/12/2024, anni 102, Ciconicco

Ultimi eventi della Collaborazione

Domenica 15 dicembre 2024, S. Vito: Presepe vivente con i bambini delle elementari e i ragazzi delle medie
Domenica 8 dicembre 2024, Fagagna: solennità dell'Immacolata Concezione e festa di benvenuto a don Dominique, con la presenza dei Pueri Cantores "In Dulci Jubilo"
Domenica 24 novembre 2024, Madrisio: S. Messa per la festa di S. Cecilia, con la presenza della banda

Gerrit van Honthorst, detto Gherardo delle Notti (Utrecht 1590-1656)

L‘olandese Gerrit van Honthorst soggiornò agli inizi del Seicento in Italia dove era conosciuto come Gherardo delle Notti per le caratteristiche ambientazioni “a lume di candela”, derivate dall’influenza della pittura di Caravaggio. In questa tela, a differenza del resto della sua produzione, la luce non proviene da fonti artificiali, ma sprigiona direttamente dal Bambino, riverberandosi sui volti degli angeli e di Maria. Rimane nella penombra, dietro la Vergine, la figura di san Giuseppe poggiato al suo bastone che contempla il Bambino con un’espressione mista di tenerezza e di gioia. L’accordo sentimentale che lega i personaggi si incarna nelle espressioni aggraziate e sorridenti, che comunicano una “corrispondenza di amorosi sensi” restituita in uno stile che tempera le reminiscenze caravaggesche (i volti sembrano ritratti dal vivo) con un linguaggio più soave e armonico. La tela venne probabilmente acquistata nel 1620 dal Granduca Cosimo II de’ Medici insieme ad altre opere del pittore, pertanto è conservata oggi agli Uffizi di Firenze.

Adorazione del Bambino (Natività)
Gerard van Honthorst (Gherardo delle Notti)
1619-1620
Olio su tela, 95.5x131 cm
Firenze, Le Gallerie degli Uffizi

Giubileo 2025

Bonifacio VIII nel 1300 ha indetto il primo Giubileo, chiamato anche “Anno Santo”, perché è un tempo nel quale si sperimenta che la santità di Dio ci trasforma.

La cadenza è cambiata nel tempo: all’inizio era ogni 100 anni; viene ridotta a 50 anni nel 1343 da Clemente VI e a 25 nel 1470 da Paolo II. Vi sono anche momenti “straordinari”: per esempio, nel 1933 Pio XI ha voluto ricordare l’anniversario della Redenzione e nel 2015 papa Francesco ha indetto l’Anno della Misericordia.

Diverso è stato anche il modo di celebrare tale anno: all’origine coincideva con la visita alle Basiliche romane di S. Pietro e di S. Paolo, quindi con il pellegrinaggio, successivamente si sono aggiunti altri segni, come quello della Porta Santa.

Partecipando all’Anno Santo si vive l’indulgenza plenaria.

Fonte: sito Internet Giubileo 2025